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«Lei vuol fare un giornale a Firenze?!» esclamò sbigottito Gaetano Cioni udendo la proposta del Vieusseux di fondare un nuovo giornale, poco tempo dopo il fallimento del «Saggiatore» di Collini e Capponi. Siamo nel 1819 e il Granducato di Toscana, ed in generale l'intera penisola italiana, sta vivendo un periodo storico piuttosto complesso minando seriamente lo sviluppo socio-economico del paese, ma soprattutto frenando quella crescita culturale che nel resto d'Europa sembra inarrestabile. Fondare un giornale a Firenze, dopo i vari fallimenti editoriali di quegli anni, sembrava un'impresa impossibile, soprattutto in un contesto storico come quello dell'Italia dell'immediato post Restaurazione. (...)